Sei artisti in cerca di una collezione. O, meglio, sei artisti che si scoprono l’animo del curatore per reinterpretare, rinnovare e in qualche modo stravolgere la collezione di un museo. Non di un museo qualsiasi, ma piuttosto di uno dei simboli del sistema museale moderno-contemporaneo ovvero il Guggenheim di New York, quel Guggenheim che ha appena compiuto i suoi primi sessant’anni (era stato inaugurato il 21 ottobre 1959) ben riassunti nel «guscio» senza tempo da Frank Lloyd Wright. Artistic License, la mostra che si inaugura questa sera (l’apertura al pubblico è prevista per domani, venerdì 24) in uno spazio museale che negli ultimi anni ha saputo ospitare felicemente gli eccessi di Cattelan e la (necessaria) riscoperta del Futurismo italiano, propone stavolta di guardare al museo come a un luogo di connessioni non più solo artistiche, ma come un laboratorio dove è ancora possibile far scattare quella scintilla capace di cambiare la società.
