L’itinerario si sviluppa per circa 300 m dal Museo P.AR.C., sulle pendici del Colle di Santu Antine, sino alla sommità dello stesso, da cui è possibile godere di una spettacolare panoramica del paesaggio della Sardegna.

Il colle di S. Antine, con altitudine di 591 m s.l.m, rappresenta un bene identitario del paesaggio del Sarcidano. La sua singolare formazione geologica e tutti i processi geomorfologici lo inquadrano come un geosito a tutti gli effetti (riconosciuto tramite l’ISPRA ed inserito nella lista nazionale dei geositi). Di notevole interesse, tra i tanti aspetti geomorfologici, sono anche i “basalti colonnari” che bordano il lato est del pianoro sommitale. 

La sua particolarità è stata notata anche in epoca preistorica, in quanto nel versante sud-ovest, in età nuragica, è stato scavato un pozzo profondo 40 metri e completamente rivestito in blocchi di roccia. Attualmente rappresenta il pozzo nuragico più profondo della Sardegna ed è arricchito dalla presenza di resti nuragici nella parte sommitale del colle.

Un ulteriore riconoscimento è dato dal suo inserimento nel volume “Voyage en Sardaigne”(1826) del Gen. Alberto La Marmora, primo grande osservatore del paesaggio sardo.