Durante la Seconda Guerra Mondiale, Quartu Sant’Elena era una città fortificata. Venne costruita una linea difensiva chiamata “arco di contenimento di Quartu” per fronteggiare uno sbarco alleato. Questa linea consisteva in circa 80 fortini sparsi su tutto il territorio, dalla costa fino alle colline circostanti. In Sardegna vennero costruite almeno 1500 postazioni per affrontare un possibile sbarco americano. Una di queste postazioni, situata sulle colline di Pitz’e Serra, è popolarmente conosciuta come “la falsa chiesa”. Nonostante la sua architettura richiami un edificio religioso, in realtà si tratta di un fortino militare progettato per ingannare l’avversario e sembrare un edificio civile. Questo era un comune stratagemma utilizzato per confondere i nemici e proteggere le posizioni militari. La cura con cui è stato progettato indica che il genio militare aveva studiato attentamente l’architettura locale, prendendo spunto dalle chiese campestri con tetto a capanna e rosone centrale di ispirazione gotica catalana.