Il Novocomum è più noto come “il transatlantico” per la sua forma e dimensione. Fu commissionato nel 1927 ad un giovanissimo Giuseppe Terragni (aveva solo ventitré anni) da Elio Peduzzi, amministratore delegato della società immobiliare Novocomum di Olgiate Comasco. Terragni, dopo aver presentato alla commissione edilizia un progetto di stile classico, aveva realizzato invece un edificio assolutamente moderno, che si articola su cinque piani e completa l’isolato, raccordandosi con un preesistente edificio adiacente, opera dell’architetto Caranchini. Questo “colpo di mano” aveva provocato un grande scandalo in città. Destinato in un primo tempo a essere demolito, il Novocomum fu “salvato” dal parere di un’apposita commissione istituita in Comune, la cui lungimirante decisione ci ha permesso di ammirare oggi un edificio che costituisce una delle pietre miliari dell’architettura razionalista, dal quale deriveranno un nuovo modo di considerare la casa, un nuovo modo di viverla e un nuovo modo di vivere la città.

Como_Novocomum