Riferimento culturale e mondano della città di Chieti, simbolo della classe nobiliare e borghese del tempo, il teatro Marrucino fu edificato, a partire dal 1813, sull’area della già sconsacrata chiesa di Sant’Ignazio. Inaugurato nel 1818 con la rappresentazione de La Cenerentola di G. Rossini, fu originariamente intitolato a San Ferdinando in onore del Re Ferdinando I di Borbone e, solo nel 1861, con l’Unità d’Italia, assunse il nome di Marrucino. Con il crescere del suo prestigio, negli anni fu oggetto di importanti interventi di ampliamento e abbellimento: ne sono un esempio il grande rosone ligneo della sala, il prezioso sipario del pittore napoletano Giovanni Ponticelli, raffigurante il trionfo del teatino Asinio Pollione, le due sculture in terracotta di Costantino Barbella. Nel 2001 è stato riconosciuto Teatro Lirico d’Abruzzo e nel 2003 Teatro di Tradizione. In occasione del bicentenario del 2018, il Marrucino, monumento di proprietà del Comune di Chieti, ha ottenuto l’emissione di un francobollo celebrativo e dal 2021, con il supporto della Soprintendenza, è diventato un Teatro inclusivo, capace di ridurre e abbattere le barriere fisiche che ne precludevano l’accesso e il protagonismo ai diversamente abili. Luogo di preservazione del canto lirico, il Marrucino oggi è un protagonista assoluto nello spettacolo dal vivo in Abruzzo.