Basilica, Santuario e Museo di Bonaria

Il vasto complesso dei Mercedari si erge sulla collina calcarea dove nel 1323 sorse l’inse- diamento catalano-ara- gonese prima della resa di Cagliari avvenuta tre anni dopo. La parte più antica è il santuario che conserva ancora il pre- sbiterio e la sovrastante torre originari, oltre alle volte a crociera e agli archi ogivali che sono il primo esempio di archi- tettura gotico-catalana in Sardegna. Il prospet- to in calcare è moderno ma ingloba il portale proveniente dalla chie- sa di San Francesco di Stampace, demolita nel 1875. All’interno è il si- mulacro della Madonna di Bonaria, veneratissimo da tutti i Sardi ed, in particolare, dalla gente di mare. La basilica, prevista già dal 1704, fu realizzata in tempi lunghissimi e con varianti derivate da progetti diversi, primi tra tutti quelli degli ingegneri piemontesi, ino alla deinitiva ripresa dei lavori nel 1910 che portò alla consa- crazione della chiesa quindici anni dopo, nonostante non fosse ancora terminata. Da un portico antistante si entra nell’interno, a tre navate con transetto e presbiterio, che si sviluppa in lunghezza secondo il tradizionale modello basilicale. Oltre a dipinti di interesse prevalentemente devozionale, vi si conserva un’interessante statua della Madonna del Combattente, opera di Francesco Ciusa, realizzata tra il 1936 e il 1938.