La scuola Alda Costa viene costruita negli anni 1932-33 all’interno del piano di riqualificazione dell’area dell’ex Arcispedale Sant’Anna, curato dai fratelli Girolamo e Carlo Savonuzzi e voluto dal regime fascista, che in questo quartiere centrale vuole edificare i fabbricati che serviranno alla formazione del cosiddetto “uomo nuovo”.

Carlo Savonuzzi, progettista architettonico, aderisce al linguaggio razionalista che si sta diffondendo in tutta Europa grazie alla spinta della Bauhaus, e disegna un edificio dalla stereometria imponente e significativa, usando i materiali tradizionali del territorio (in particolare il laterizio), ma in modo completamente nuovo e con un disegno pulitissimo ed essenziale.

Dopo la guerra, la scuola viene significativamente intitolata ad Alda Costa, maestra elementare che dedicò l’intera vita all’istruzione dei più deboli, alla libertà e all’antifascismo.