Risale alla seconda metà del 1600. La facciata è semplice, con coronamento a capanna dotato di cornice, interrotto da un archetto su cui è inserita una piccola croce in pietra scolpita. Presenta una pianta “pseudo-basilicale” con la navata centrale più lunga verso l’ingresso. Sui lati vi sono due cappelle per parte. Un quinto vano, esterno al disegno geometrico della pianta, era adibito a sacrestia. L’area presbiteriale mostra un’arcata a tutto sesto obliterata. All’interno sono da rilevare le lesene, cornicioni in tufo bianco che ne abbelliscono le aperture, le imposte delle volte e degli archi lasciati a vista. Le cappelle laterali sono coperte con volta a botte in pietra e sono collegate da un’apertura a sesto ribassato. Pregevole un’acquasantiera in arenaria dal catino sistemato su balaustrina decorata e basamento che presenta sul lato frontale l’immagine di un santo, forse San Giacomo. Nei primi decenni dell’Ottocento, fu scoperta – murata presso la chiesa – una colonna miliare fatta innalzare, intorno al 208 d.C., dall’imperatore romano Settimio Severo sulla principale strada romana, la Carales-Turris Libisonis, in prossimità della XIII miglia.