A nord del Forte sabaudo, sotto il declivio, si situa l’acropoli della città punica. Le sue fortificazioni poggiavano sugli affioramenti rocciosi naturali. La zona ha avuto diverse fasi d’uso che si sono susseguite tra l’età punica e quella tardo-romana. I resti più antichi sono riferibili alle fortificazioni puniche. Si può ancora vedere un tratto delle mura che difendevano l’acropoli, costruite da blocchi di ignimbrite squadrati, con la tecnica del doppio paramento.
Rimane in buono stato di conservazione un tratto di muro con direzione est-ovest, dell’altezza massima di 1,50 m. La tipologia delle mura, in assenza di sicuri dati di scavo, consente di datarle al IV sec. a.C. A meridione del complesso fortificato insistono i resti di una struttura di periodo romano, interpretata come luogo di culto.
La base della costruzione è composta da un basamento, conservato per una lunghezza est ovest di circa 10 m, su cui si imposta un colonnato di cui rimangono nove colonne. Questo piano è stato pavimentato in due tempi successivi: il pavimento più antico è quello visibile a sud delle colonne, del tipo detto “opus signinum”, ossia in cocciopesto frammisto a tesserine bianche; in seguito questo è stato ricoperto da uno strato di cocciopesto più scuro, conservato fra le colonne e il bordo esterno dell’edificio. Il tempio aveva la fronte ad est, in quanto ad ovest la struttura è chiusa.