Questo settore dell’area archeologica prende il nome da Massimo Pallottino, l’archeologo che condusse gli scavi all’inizio degli anni ‘40 del Novecento. Della struttura termale sono visibili diversi ambienti, con mosaici di stile geometrico, dotati di un complesso sistema di riscaldamento posto sotto il pavimento e nelle intercapedini murarie. Il monumento, databile alla fine del III secolo d.C., è stato oggetto di ulteriori campagne di scavo e di restauro che hanno permesso di individuare e comprendere meglio lo sviluppo e la funzione degli ambienti. A pochi metri dall’impianto termale sono visibili quattro colonne marmoree, facenti parte di un portico che delimitava uno spazio lastricato, interpretabile con buona probabilità come la piazza del Foro, il centro politico e amministrativo che non mancava nelle colonie romane.