Emilio Scherer

Tra i tesori della città di Bosa spiccano le opere di Emilio Scherer presso la Società Operaia costituita nel 1867 per cui l’artista realizzò nel 1897 due grandi tele: L’Allegoria dell’Italia Unita e il Ritratto di Vittorio Emanuele II con la Regina. Emilio Scherer nacque a Parma nel 1845 e morì a Bosa nel 1924. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, trascorse un periodo di formazione a Napoli.

Arrivò in Sardegna tra il 1873 e il 1875 e ottene a Cuglieri l’incarico di realizzare dei quadri per la Basilica. Nel 1876 dipinse le tempere murali, commissionategli dal vescovo Eugenio Cano, della chiesa di S. Croce e della Cattedrale di Bosa nella quale la parte più notevole è la decorazione della conca del catino absidale, in cui è rappresentata la classica veduta di Bosa coi Santi patroni Emilio e Priamo. Tra il 1789 e il 1887, soggiornò a Tunisi per lunghi periodi e al suo ritorno a Bosa gli vennero affidate varie opere per la Basilica di Cuglieri, per la chiesa di Tresnuraghes, per la chiesa di Bosa Marina, quella di Sant’Antonio Abate e completò le decorazioni della Cattedrale di Bosa. Grazie alla sua permanenza in Africa e ai suoi lavori, l’artista iniziò a godere di grande considerazione presso la popolazione bosana che gli affidò la decorazione di numerosi palazzi del centro storico come il palazzo Sechi nel 1904.

Il soggetto trattato è spesso la stessa Bosa, con i suoi scorci pittoreschi e i suoi monumenti, ma anche varie città dell’Italia e dell’Europa e personaggi storici come Garibaldi e Mazzini. In età più avanzata iniziò anche una carriera di ritrattista per numerosi notabili bosani. Alla Società Operaia sono anche conservate quattro tempere su cartone raffiguranti dei puttini alati che reggono i simboli del lavoro, della giustizia, della pace e dell’istruzione.

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