L’esteso giacimento del Sulcis, il più vasto giacimento carbonifero presente sul territorio nazionale, ha caratterizzato l’economia del territorio e rappresentato tra gli anni ’30 e ’50 una delle più importanti risorse energetiche d’Italia.
Si decise di costruire la miniera e la città di Carbonia in una posizione strategica dal punto di vista geografico: equidistante dai porti di Sant’Antioco e Portovesme, in prossimità della ferrovia e della SS126. Furono realizzati due pozzi dotati dei macchinari più moderni, una grande centrale elettrica e una laveria, magazzini, officine e depositi.
Attivo dal 1937 al 1964, il sito minerario di Serbariu oggi è stato recuperato e ristrutturato a fini culturali, museali e didattici. Sono visitabili l’esterno della miniera con la locomotiva d’epoca FMS 101 Breda, pozzo 1, le due sale argani, la lampisteria (vedi Museo del Carbone).