La chiesa di Nostra Signora del Rosario è stata edificata nel corso del Seicento in stile catalano aragonese. L’elemento artistico più importante è costituito dai dipinti murali che arricchiscono gli interni. Nel cartiglio presente nella scena raffigurante l’incontro tra San Paolo di Tebe e Sant’Antonio Abate si legge “ad instructionem rudium, et ad excitationem piorum” (per istruire gli analfabeti e per infervorare i devoti). L’arte religioso-popolare dell’epoca aveva infatti lo scopo di indottrinare, attraverso le immagini, coloro che non sapevano leggere. Degne di nota sono le scene raffiguranti la circoncisione di Gesù e la battaglia di Lepanto, quest’ultima oggetto di disquisizioni in quanto si congettura possa essere il tema scelto da Costantino Nivola nel graffito della chiesa di Sa Itria. I dipinti furono realizzati fra il 1738 ed il 1754 dai pittori Pietro Antonio e Gregorio Are Carru (padre e figlio) di Seneghe, che operarono in Sardegna per più di quarant’anni, su una vasta area che si estende dalle Barbagie sino all’Ogliastra. La dinastia degli Are esprime costantemente una sua idea dell’arte, tendente al rispetto delle convenzioni auliche e fortemente legata all’esigenza di istruire i ceti popolari.