Nella parte occidentale dell’area archeologica è ubicato un articolato complesso monumentale denominato “Domus dei mosaici marini”. L’edificio conosciuto si sviluppa su due livelli e poggia sulle pareti rocciose della collina. È particolare per la distribuzione degli ambienti, per la presenza di numerosi rivestimenti musivi che raffigurano diverse specie di pesci e per il ricco apparato decorativo con marmi colorati. Recenti indagini archeologiche hanno messo in luce parte di un’iscrizione nella cornice di un pavimento musivo, recitante “Deo gratias qui praestitit”, traducibile come “grazie a Dio che ha provveduto”. Si tratta della prova dell’utilizzo dell’ambiente come luogo di culto cristiano nel IV secolo dopo Cristo, ed è la prima volta che si rinviene all’interno del perimetro urbano di Turris Libisonis. L’originario utilizzo di questo spazio, caratterizzato da una serie di sedili su tutti i lati, pare corrispondere a uno spogliatoio (apodyterium) funzionale all’impianto termale. Le caratteristiche confermano l’ipotesi che l’edificio abbia vissuto almeno due periodi di utilizzo, uno ascrivibile al III secolo d.C. e uno finale del IV-V secolo d.C. Anche le ceramiche e le monete ritrovate risultano quasi tutte pertinenti a un periodo compreso tra la seconda metà del IV e gli inizi del V secolo d.C.