L’Istituto scolastico Nicola Fornelli venne edificato dopo la Riforma scolastica del Ministro Gentile del 1923, a seguito della quale si manifestò l’esigenza di un numero maggiore di edifici scolastici. Nonostante la risistemazione delle scuole del centro storico fu chiara l’insufficienza delle aule per accogliere anche gli studenti provenienti dal “borgo nuovo” e fu necessaria la costruzione di edifici scolastici anche tra i quartieri fuori dal centro storico. L’edificio, progettato da Salvatore Ambrosi, si configura come una “C” capovolta; la struttura si snoda per duecento metri ed è dotata di due ingressi monumentali diversi. I due piani sono caratterizzati da aule finestrate, la cui monotonia è ritmata da scalinate e portali architravati, sostenuti da pilastri e colonne in finto marmo. Il cortile interno si apre sulla via Mazzini con palestra e casa custode libere e a filo strada. Durante la II Guerra Mondiale l’edificio fu occupato prima dai tedeschi e, dopo l’8 settembre 1943, dalle forze alleate. Questa occupazione durò fino all’agosto del 1946 e causò numerosi danni alle strutture e agli arredi scolastici. Inizialmente intitolato al Principe di Piemonte, dopo la guerra la scuola cambiò denominazione al fine di onorare Nicola Fornelli, pedagogista e politico bitontino.