L’attuale area della Cittadella dei Musei venne edificata in periodo spagnolo a partire dal 1552 ad opera del cremonese Rocco Capellino. In periodo sabaudo l’area fu oggetto di lavori di perfezionamento difensivo, quali la costruzione intorno al 1727 della Porta dei Cappuccini e della sua casamatta e la Porta del Regio Arsenale nel 1825. L’area già nel 1727 venne denominata “Regio Arsenale”: vi era una grande fonderia e vi si costruivano armamenti militari. Da questo momento l’area venne utilizzata come casermaggio e scuderia fino al 1870, quando fu trasformata in distretto militare. Mantenne questo uso fino agli anni Venti per divenire quindi Caserma militare intitolata all’eroe quartese Eligio Porcu, morto nella prima guerra mondiale. Nel febbraio del 1943, durante la II guerra mondiale, venne duramente bombardata e distrutta, e quindi successivamente abbandonata. Dal 1965 al 1979 si procedette all’edificazione dell’attuale struttura, progettata dagli architetti Cecchini e Gazzola. Il progetto inizialmente aveva l’obiettivo di ampliare le sedi del Museo Archeologico e della Pinacoteca, e realizzare un centro di studi polivalente “delle arti e della storia sarda”. I lavori misero in luce le strutture murarie preesistenti, che vennero felicemente inglobate nei nuovi spazi museali. Attualmente al suo interno sono visitabili: Museo Archeologico, Pinacoteca, Museo Cardu, Museo Cere anatomiche Susini, le Collezioni dell’Università e il Museo Etnografico.