L’organo della chiesa del Santo Sepolcro di Cagliari è il secondo organo storico più grande della Sardegna.
Esso fu costruito nel 1875 dalla casa organaria toscana “Piacentini Battani”, e venne collocato, al posto del vecchio organo, di controfacciata nella cantoria. A causa di un lungo periodo di inagibilità della chiesa, nel 1973 l’organo venne provvisoriamente collocato nella chiesa di San Pio X a Cagliari. Nel 1990 l’organo venne restaurato dalla ditta Tamburini di Crema, e nel 2001 venne riportato nella sua sede originaria, la chiesa del Santo Sepolcro, che era stata riaperta al culto nel dicembre del 1998.
Lo strumento è interamente meccanico, ha un manuale ed una pedaliera molto estesa e possiede ben 28 registri tra cui alcuni di raro ascolto come la “grancassa”, il “corno cinese” e la “voce angelica”, che ne fanno uno dei pochi esemplari di “organo-orchestra” presenti sull’isola. Su questi strumenti era frequente l’esecuzione di trascrizioni e riduzioni di musica operistica, molto richiesta nell’Ottocento soprattutto da una parte di popolazione che non aveva accesso alle rappresentazioni teatrali delle famose opere di Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi ed altri.
Lo strumento è stato recentemente revisionato e restaurato in ogni sua componente dall’organaro Giuseppe Fontana, specializzato presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.