Nel 1595 i frati Cappuccini fondarono sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro il loro primo convento sardo, dotato di una vasta estensione di terreno adibita ad orto per la coltura delle piante officinali, al cui interno vennero inglobate alcune antiche cisterne. Nel 1867 il convento e l’orto furono acquisiti dal Comune di Cagliari e trasformati in Casa di Riposo per gli anziani.
Le monumentali cisterne scavate nella roccia calcarea furono per lungo tempo attribuite al periodo punico. In realtà, si tratta di antiche cave per l’estrazione di blocchi, aperte in età romana, forse utilizzate per la costruzione del vicino Anfiteatro (I-II sec. d.C.). Furono adibite a cisterne solo in seguito, una volta impermeabilizzate con il cocciopesto (un intonaco di calce mista a cocci triturati). La cisterna più ampia poteva contenere fino a un milione di litri d’acqua piovana, proveniente dall’anfiteatro attraverso un lungo cunicolo sotterraneo ancora percorribile.
Recentemente l’Amministrazione comunale ha programmato una serie di interventi per restituire ai cittadini l’uso di questo significativo sito storico-culturale. Richiamando l’antica vocazione agricola del luogo, il primo lotto dei lavori ha comportato la realizzazione di un orto-giardino, in una rinnovata identità che vede l’insediamento di molteplici funzioni.