Il sotterraneo si trova nel cortile interno dell’Istituto. Rivestito di cemento solo nel primo tratto, a quota inferiore è scavato nella nuda roccia. La galleria ha una sezione uniforme (280 cm di larghezza per 230 di altezza) ed un rudimentale impianto elettrico con porta-lampade in bachelite che corre a tratti lungo la galleria. Nell’Archivio di Stato di Cagliari si conserva il carteggio tra il Rettore dell’Istituto e il prefetto Leone riguardo alle spese ingenti per la costruzione del rifugio, “utile per tutti”. L’istituto sarebbe stato comunque disponibile a sostenere le spese di acqua, illuminazione, pulizia e manutenzione; istanza accolta, tanto che il rifugio dei Salesiani fu realizzato interamente dallo Stato. Il progetto, sotto la direzione dell’ing. Carlo Ansaldi, prevedeva 56 m di lunghezza per 2,50 di larghezza e 2,50 di altezza, con piedritti, sedili e cancelli in legno. Il bombardamento del 13 maggio 1943 distrusse la camera dei soldati del Comitato Nazionale della Protezione Antiaerea di servizio al rifugio. Il verbale del 15 maggio 1943 riporta un elenco di oggetti (armi, effetti personali, biancheria, oggetti che si trovavano nella camerata dei soldati in servizio in viale fra Ignazio ai Salesiani) di cui si specifica il danno totale o parziale o l’integrità.