Lo Stadio Amsicora è l’ex stadio di calcio del capoluogo sardo dove la squadra del Cagliari vinse lo scudetto del 1970. Costruito nei primi anni ‘20 del Novecento, è tra i più antichi stadi d’Italia.
L’impianto nacque come nuova sede della Società Ginnastica omonima. Sotto il Ventennio fascista l’Amsicora venne preso in affitto dal P.N.F. e rinominato Campo Dux. Dopo la seconda guerra mondiale, la società riuscì a strappare l’impianto agli Alleati, che lo avevano trasformato in un deposito mezzi. Nel 1951 divenne la nuova casa del Cagliari Calcio, che vi giocò fino a settembre 1970 quando la squadra si trasferì nel nuovo stadio di Sant’Elia, lasciando la struttura alla Società Ginnastica Amsicora, oggi unica proprietaria.
Attualmente è un impianto sportivo polivalente realizzato in un’area triangolare di 32.700 mq. L’ingresso, nello stile del ventennio fascista, è costituito da un portale simmetrico squadrato con fascio littorio stilizzato centrale e soprastante scritta a caratteri cubitali. Viene utilizzato per le partite di massima divisione e giovanili di hockey su prato, infatti all’interno si trova un campo in erba sintetica per l’hockey, oltre ad una pista di atletica e due palestre. L’impianto ha una capienza massima di 8.000 posti mentre negli anni ‘60, quando ospitava le partite del Cagliari di Gigi Riva, poteva contenere 26.000 spettatori.