Chiesa restaurata nel 2015. L’impianto gotico catalano è visibile nella bella volta stellare con gemme pendule della Capilla Mayor della fine del XVI secolo.
Il Seicento vide l’erezione delle cappelle laterali e del campanile a canna quadra. Nel 1670 Domenico Spotorno realizzò un impianto barocco a tre navate con un sistema ritmico di cupole, su modello della cattedrale di Cagliari. A metà Settecento vennero realizzati l’altare e il fonte battesimale in marmi policromi intarsiati da Giovanni Battista e Michele Spazzi. Nel 1776 Carlo Maino procede con l’innalzamento della navata centrale che copre con una volta a botte e viene ridisegnata la facciata con un profilo a “lucerna di Carabiniere”. Risalgono al 1930 le decorazioni della volta.
Le notizie relative alla Parrocchiale di Santa Barbara sono tratte dalle ricerche e dagli studi di Alessandra Pasolini, Luciana Lai e Fabrizio Tola. Al suo interno è possibile ammirare la splendida statua di Sant’Efisio, restaurata nel 2018 e restituita al suo antico splendore, che mostra il bellissimo estofado de oro che decora la statua in tutte le sue parti. Si tratta di un’opera popolaresca di produzione sarda della metà del XVII sec. Pur non avendo elementi certi, la statua potrebbe essere attribuita al Maestro Pedru Muru.