Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista

Particolarmente interessante è l’antica chiesa parrocchiale di Nurachi, dedicata a S. Giovanni Battista, che rappresenta uno dei complessi altomedievali più importanti della Sardegna.

Diversi sono stati i restauri e le modifiche nel tempo che ne hanno modificato l’aspetto esteriore, sino all’ultimo intervento nel 1983, che ha consentito importanti scoperte archeologiche.

Gli scavi hanno restituito testimonianze di vita risalenti al neolitico, al periodo nuragico, all’epoca romana e all’età medioevale. Durante i restauri è venuta alla luce un’iscrizione sopra un pilastro della navata che attribuisce al vescovo di Arborea, don Antonio Canopulo, la ricostruzione dell’intera chiesa, ma la data non è leggibile. L’Angius e il La Marmora riferiscono che all’interno della chiesa vi fosse uno stemma scolpito con un nuraghe e un pesce. L’epigrafe sottostante specificava: “Hoc est signum autorict. / Istius oppidi de Nurachi”. Il nuraghe e il pesce sono conosciuti da sempre come simbolo di Nurachi.

Gli scavi hanno portato alla luce un fonte battesimale, ascrivibile al VI secolo d.C., parte di una preesistente basilica romanica, che inserisce Nurachi accanto ai complessi cristiani di Cornus e Tharros nel quadro della diffusione di formule di architettura cristiana importata dall’Africa dai vescovi africani trasferiti in Sardegna. I restauri hanno consentito inoltre di riportare al primitivo splendore la cappella della Madonna del Rosario, in stile gotico, costruita in epoca successiva alla chiesa.

Coevo alla costruzione della chiesa è certamente il dossale in legno del pulpito, recuperato in una casa privata e restaurato. All’interno della chiesa possono essere ammirate statue di notevole pregio, tra le quali un crocifisso secentesco, probabilmente commissionato dalla confraternita del Rosario per i riti pasquali, le statue risalenti al XVI e XVII secolo della Madonna Assunta, di San Sebastiano, di San Giacomo, di Sant’Agostino, dei Santi Giusto e Pastore.