Chiesa e Santuario della Madonna d’Itria

Il santuario dedicato alla Vergine d’Itria sorge nell’altipiano di Lidana, non distatne dalla S.P Gavoi Mamoiada in territorio di Gavoi. La pianta del Santuario ha una forma più o meno circolare, a combinare il perimetro contribuiscono le piccole casette, muristenes, atte ad ospitare i fedeli nei giorni della novena e della festa. L’attuale chiesa di “Sa Itria”, che sostituisce un’antichissima chiesetta sempre dedicata a N. S. d’ltria abbattuta nel 1903 fu costruita dalla popolazione di Gavoi negli anni 1903-1904 e consacrata il 19 giugno 1904. In ricordo della ricostruzione della chiesa e ella sua consacrazione vi è una lapide marmorea all’interno. Non esistono fonti scritte per quanto riguarda la descrizione della vecchia chiesa. Ciò che si sa è frutto di racconti tramandati oralmente. Si raccontava che la chiesa era interamente coperta d’edera, aveva due piccole finestre quadrate ai lati del piccolo altare ed una piccola finestra ro- tonda posta sul portone d’ingresso. Era fabbricata con piccole pietre di granito (perda minuja) e fango. Il tetto era in tavolato di legno e canne, con tegole a mattone crudo fabbricate a Lodine. Le pareti erano di calce bianca e, fino agli ultimi anni dell’800 il colore era azzurrino. Ciò che resta della vecchia chiesa sono, la centenaria perimetrazione a croce greca, ancora in parte evidente in certi periodi dell’anno, una campana e una piccola statua della Madonna. La campana e la statua sono ora conservate all’interno dell’attuale chiesa. La campana è molto importante per l’iscrizione che contiene e che ne attesta l’anno di fusione: il 1543. Questa iscrizione datata 1543 è l’unica testimonianza scritta del XVI secolo esistente in territorio di Gavoi. L’area che circonda il Santuario è di grande importanza archeologica; si trovano diversi nuraghi, domus de jana, tombe di giganti e un villaggio nuragico recentemente riportato alla luce: il villaggio “Soroeni”. Tra le bellezze archeologiche ha principale rilevanza il menhir chiamato abitualmente “sa perda de Sa Itria”, un monolito lavorato con cura, ancora eretto nella sua posizione originaria, che si eleva per 3,60 m da terra. Verosimilmente, la presenza del menhir e dell’area archeologica così vicino al Santuario, potrebbe avvalorare la tesi che sul luogo sorgesse un santuario protosardo sostituito poi con una chiesa Cristiana all’atto della conversione al cristianesimo delle popolazioni barbaricine nel VI-VII secolo per opera dei monaci orientali.

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