Il Parco di Monte Claro deriva il suo nome dal latino “mons clarus”, probabilmente a causa della natura geologica, in calcare bianco, dell’omonimo colle su cui è situato. Gestito dalla Provincia di Cagliari, rientra a pieno titolo fra i principali parchi urbani della città, per l’importanza che ricopre in termini di superficie (circa 25 ettari) e di fruibilità per i cittadini e i visitatori.
Il colle fa parte del cosiddetto “sistema dei colli cittadini” del quale fanno parte anche il Parco di Monte Urpinu e quello di San Michele, il Colle di Tuvumannu ed il Colle di Tuvixeddu.
Nel Parco di Monte Claro trovano spazio tutte quelle attività ricreative, ludiche, educative e sportive atte a soddisfare le esigenze dei cittadini. Dall’ingresso principale di via Cadello, costituito dalla monumentale cancellata in ghisa, architettura voluta dal direttore dell’ex manicomio, si accede ad un viale perpendicolare di lecci, annunciato nel lato destro e sinistro, dalle famose pietre sonore dell’artista sardo Pinuccio Sciola. Il viale costeggia sul lato destro un laghetto artificiale attraversato da numerosi anatidi, in prevalenza anatre germane e mute, e collegato da una serie di ponticelli di legno. Proseguendo lungo il rettilineo incontriamo la “fontana logo”, dal simbolo del parco riportato nella parete in erba che fa da sfondo alla fontana: riproduce la decorazione a solcature e costolature parallele di una scodella rinvenuta nell’ipogeo funerario riportato alla luce nel 1905, quando iniziarono le campagne di scavo archeologico nel colle.
Dall’analisi dei numerosi oggetti di corredo funebre ritrovati, caratterizzati da una specifica connotazione tipologica e morfologica – le situle e gli orci, assieme agli altri reperti ceramici sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, in piazza Arsenale – si scoprì che la zona del colle fu frequentata dall’età del rame, l’Eneoligico (2700-2200 a.C.) e diede origine alla cosiddetta “cultura di Monte Claro”.
Sulla sommità del colle è ubicata la Villa Clara.