La Chiesa Antica della SS. Trinità (in gallurese Ghjesgia‘Eccia) è l’edificio di maggiore interesse che sorge al centro del paese, nella piazza IV Novembre. Secondo la tradizione locale, questa chiesa sarebbe stata edificata all’inizio del XVIII secolo da un gruppo di fuoriusciti
corsi e di banditi locali, per poter fruire del diritto di asilo e di extraterritorialità riconosciuto allora nei luoghi di culto. Il sito in cui è stata edificata, invece, sarebbe stato prescelto dalla volontà divina: secondo la leggenda, infatti, in quel punto (al tempo chiamato Agultu), si sarebbe fermato il carro su cui era trasportata la statua di origine corsa (precedentemente trafugata dai fuorilegge da una chiesetta medievale vicino a Bonifacio), e di lì i buoi non si sarebbero più mossi. Nel 1813 fu istituita parrocchia rurale, dipendente dalla rettoria di Aggius e nel 1905 ottenne il decreto di parrocchia autonoma. Alcune delle opere all’interno sono la teca con l’Assunta Dormiente; il bel dipinto a olio su tavola della Crocifissione di Hans Jordaens; un antico dipinto della Vergine Regina degli Angeli; un antico Crocifisso, protagonista del tradizionale rito sardo dell’Iscravamentu; un’acquasantiera del 1877. Sopra l’altare si erge, umile e maestosa, la Santissima Trinità.