Situata a circa 160 m. s.l.m., la chiesa di S. Lucia è in una posizione rialzata su una sella che interrompe un crinale più ripido. Fino al 1910 conservava la copertura e più volte si parlò di ripristinarla al culto. Soltanto di recente, nel 2015, si riuscì a ripristinare il culto e a restaurarla con una copertura completamente nuova, mantenendo soltanto i muri perimetrali e due monconi d’arcata impostati sui pilastrini addossati alle pareti. Secondo la tradizione il Simulacro trae le sue origini da una grazia che la Santa concesse a un devoto. Si narra che un terteniese un giorno cadde nel fuoco riportando diverse ustioni, tali da impedirgli completamente l’uso delle gambe. Il genitore si rivolse alla Santa promettendo di acquistare il Simulacro se il figlio fosse guarito. La Santa gradì la promessa del suo devoto e guarì suo figlio. Il padre mantenne così la parola e acquistò il Simulacro, riservando per sé e i suoi discendenti il diritto di celebrare ogni anno la festa.