Il piccolo poligono del Martinetto è ciò che resta del complesso che il Comune, dal 1883, affidò alla Società del Tiro a Segno Nazionale. Nel 1934, termina l’uso sportivo perché una legge avoca alla Stato i campi da tiro civili. Dopo l’8 settembre 1943, è scelto dalla Repubblica sociale italiana come luogo per l’esecuzione delle sentenze capitali: oltre sessanta tra partigiani e resistenti vi trovarono la morte, tra questi, otto componenti del Comitato militare regionale piemontese, fucilati il 5 aprile 1944.
Dopo la guerra, il poligono viene smantellato e trasferito alle Basse di Stura, mentre il Martinetto è riconosciuto d’interesse nazionale e adibito a Sacrario: circondato da un piccolo giardino, realizzato nel 1967, rimane il recinto delle esecuzioni con una lapide che ricorda le vittime.
Il 5 aprile di ogni anno, vi si svolge una cerimonia commemorativa della fucilazione degli otto componenti del primo Comitato militare regionale piemontese: Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano, Giuseppe Perotti.