Chiesa dei Santi Giorgio e Caterina

La chiesa dei Santi Giorgio e Caterina appartiene all’Arciconfraternita dei Genovesi (1591), istituita a Cagliari dai mercanti del capoluogo ligure operanti in Sardegna. La moderna chiesa di via Gemelli sostituisce quella barocca che un tempo sorgeva in via Manno, edificata a partire dal 1599 e distrutta dal bombardamento del 13 maggio 1943 perché nei pressi di un presidio militare. Nel dopoguerra, l’allora arcivescovo di Cagliari, il genovese monsignor Botto, decide di ricostruire la chiesa non più nella sede originaria ma nel quartiere di Monte Urpinu, che già si appresta a divenire residenziale. Il progetto viene realizzato nel 1957 dal giovane architetto romano Francesco Giachetti, in collaborazione con l’ingegner Marco Piloni, mentre la direzione dei lavori è affidata all’ingegner Luigi Pani. Il 7 giugno del 1958 viene posata la prima pietra, con l’apertura al culto il 15 novembre 1964. La nuova chiesa dei Santi Giorgio e Caterina domina una piccola altura ai piedi del colle di Monte Urpinu, presenta una pianta centrale di base ottagonale da cui si innalzano altissimi archi paraboloidi in cemento armato, quattro dei quali, alternandosi alla muratura piena, sono riempiti da enormi vetrate policrome astratte opera di Rolando Monti, artista cortonese dai trascorsi cubisti. Le vetrate della chiesa (le prime astratte in Europa a quel tempo) sono divise in coppie secondo la prevalenza di toni caldi e toni freddi. Le pareti interne sono decorate dal pittore Dino Fantini. Nella chiesa dei Santi Giorgio e Caterina si possono ammirare alcune sculture e apparati decorativi che ornavano l’antica sede, rinvenuti tra le macerie, tra questi il bassorilievo marmoreo con lo scudo di Genova che sormonta l’arco d’ingresso, nonché, nell’attigua sede del Museo dell’Arciconfraternita dei Genovesi, una collezione di dipinti, argenti, vesti e arredi liturgici di raro valore. Anche l’organo storico, come molti organi delle chiese cagliaritane, andò perduto nel 1943. Grazie ai fondi stanziati come risarcimento dei danni di guerra, nell’arco di circa un decennio, dagli inizi degli anni 1950 fino al 1965 quelli danneggiati vengono progressivamente sostituiti con strumenti nuovi. Nella chiesa dei Santi Giorgio e Caterina si trova l’organo Tamburini op. 526 (1966). Di piccole dimensioni è ubicato alle spalle dell’altare maggiore, presenta un prospetto formato da ali di canne che si intersecano colmando l’arco parabolico della parte absidale. Possiede due tastiere di 61 tasti, pedaliera di 32 e 19 registri.

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