Negli atti della visita pastorale di mons. Alepus del 1553, si dichiara che la chiesa medievale era la parrocchiale del villaggio di Salvennor. Riedificata presumibilmente nel XIII secolo dai monaci di Vallombrosa, che si avvalsero delle stesse maestranze del San Michele. Ha un’unica navata absidata con copertura in travi di legno. È dotata di una vasta sacristia ed è affiancata da ruderi di alcune abitazioni che certamente nel medioevo dovevano essere destinate alle veglie dei numerosi pellegrini. Le suddette casupole, secondo la testimonianza del rettore Cossu, dovevano essere sei, e la loro costruzione, così come l’amministrazione dei beni della chiesa, era da attribuirsi al Sacerdote Gio. Maria Lisai, rettore di Ploaghe nei primi anni del settecento. Nel 1858, si annota che la chiesa era dotata di un unico altare con statua lignea del santo, intagliata e policromata, rappresentante un vecchio dalla lunga barba bianca e con volto bruno che ispirava una vera venerazione.