L’edificio, oggi un giardino a cielo aperto, come ogni opera di tipo archeoindustriale è improntata alla funzionalità ed essenzialità della composizione architettonica.
Esso è composto da un parallelepipedo a 5 campate ad archi ribassati speculari e ad aria passante, coperto un tempo da un tetto a capanno in tegole di laterizio e struttura lignea a capriate. Le vaschette si distribuiscono sull’asse centrale. I prospetti NE e SO, sono caratterizzati da una fascia marcapiano e da una lunetta centrale sotto la quale si trova un’apertura ad arco a tutto sesto. Un riporto di terra, forse intenzionale, mostra l’edificio in una depressione e il recupero dell’edificio ha previsto, per superare questo, una passerella in legno e acciaio. Tale struttura attraversa ortogonalmente l’edificio in corrispondenza della seconda campata a destra guardando da S.
Una volta arrivati all’interno del lavatoio, la passerella muta in parte in due sedute simmetriche che orientano la vista verso Monte Arcuentu.
