Tomba Bizantina

Nelle campagne tra Nuraminis e Villagreca si susseguono numerosi segni della presenza dell’uomo dal terzo millennio a.C. fino a oggi, passando per l’età del bronzo in pieno periodo nuragico e il periodo bizantino. In quest’area possiamo ritrovare vari reperti archeologici tra cui la Tomba Bizantina. Essa viene chiamata anche “tomba di San Costantino” perché sorge a breve distanza dal cimitero di Villagreca noto agli studiosi per la memoria di un’antica chiesa così intitolata e oggi scomparsa, i cui ruderi sono stati demoliti nel ‘900 proprio per ingrandire il camposanto. La tomba fu scoperta nel corso degli anni Novanta del XX secolo, quando il proprietario del campo sprofondò con il mezzo agricolo in un affossamento del terreno, in prossimità di una struttura affiorante che si rivelò essere una sepoltura semipogea e dalla sua posizione si presume che possa far parte di una necropoli più vasta correlata alla vicina chiesa. Essa si caratterizza come una tipica tomba a camera di dimensioni contenute, realizzata in blocchi di pietra locale di medie e piccole dimensioni, composta da un accesso con all’ingresso dei muretti ai lati e da una camera voltata a botte irregolare, il pavimento è anch’esso composto da pietre regolari ma di piccole dimensioni. La sua datazione indicativa, ancora da confermare, risulta tra il VII e il IX secolo. All’interno della sepoltura furono ritrovate ossa appartenenti a diversi individui di età differenti, senza alcun manufatto di corredo; questo dettaglio, insieme alla mancanza di alcune porzioni della copertura, ha fatto ipotizzare che verosimilmente la tomba sia stata soggetta a scavi clandestini. Da alcuni anni la zona e la relativa tomba sono interessate da uno studio archeologico più approfondito, come dimostrano gli scavi del 2021 che hanno portato alla luce l’intera sepoltura.

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