Enaip Factory

Enaip Factory, con Enaip School ed Enaip Lodge, costituisce un “Campus” specializzato nel settore legno arredo e design.
L’edificio in cui si trova nacque come opificio, ospitò in seguito il museo dell’azienda Riva 1920 e, infine, fu sede del CLAC (Centro Legno Arredo Cantù). All’ingresso è collocato un grande arco ideato dall’architetto canturino P. Pininfarina. Enaip Factory è un luogo per dare spazio al “saper fare” ed al design, che libera le emozioni, che le intercetta e le canalizza verso lo studio e la progettazione innovativa.
È un centro polifunzionale con: area culturale (Biblioteca specializzata nel settore legno-arredo e design, Collezione Bruno Munari, Collezione Razionalismo e Collezione Neoliberty), area di co-working e FabLab (Fabrication Laboratory), attrezzato con tecnologie avanzate, dove persone, studenti aziende progettano, sviluppano e realizzano idee innovative.

Collezione: “Trentacinque mobili del Razionalismo Italiano”
di proprietà di Federlegno Arredo Eventi Spa

La collezione, ospitata in Enaip Factory raccoglie mobili e complementi d’arredo progettati e realizzati tra il 1929 ed il 1940 nell’area milanese, comasca e torinese. Si tratta di esemplari originali di pezzi rimessi in produzione o di ricostruzioni realizzate sulla base di disegni originali e documentazione d’archivio. Tali oggetti furono ideati da Figini, Pollini, Terragni, Asnago, Vender, Albini, Pagano ed altri. L’esposizione mette in risalto la concezione del mobile che deriva dalla composizione architettonica: infatti, “[…] il mobile d’oggi deve rientrare nell’architettura, deve tornare a subirne il metro e le leggi. È necessario abituarsi a vedere gli interni in una maniera nuova […]” (Figini e Pollini, Architettura dell’ambiente moderno. Appunti e moralità, 1932).

Collezione: “Neoliberty E Dintorni”
di proprietà di Federlegno Arredo Eventi Spa

La collezione, ospitata in Enaip Factory, raccoglie arredi opera di un gruppo di architetti che negli anni Cinquanta e Sessanta scatenarono una critica radicale all’eredità del Movimento Moderno ed alle linee figurative dei mobili moderni della ricerca formale. Le loro sperimentazioni furono tra le più varie: è difficile trovare un comune denominatore se non il desiderio di ricerca che investiva il disegno del singolo mobile ed il disegno dell’ambiente, entro cui si cercava di stabilire (come il miglior Liberty aveva insegnato) precisi rapporti spaziali. In questa collezione sono conservati oggetti che testimoniano il rapporto tra architetti e designer con l’industria del mobile canturina: tra i progettisti bisogna citare Franco Albini, Ico e Luisa Parisi e Gio Ponti.

Collezione “Bruno Munari”
di proprietà del Comune di Cantù, Associazioni Amici dei Musei di Cantù e collezionisti privati

La collezione raccoglie oltre 1000 opere tra oggetti di design, grafica, editoria ed opere d’arte, ed è il risultato di una serie di iniziative che diversi soggetti del territorio hanno sviluppato a partire dalla mostra che Munari stesso organizzò nel 1995 con l’Associazione Amici dei Musei di Cantù.

La poliedrica attività di Munari, aperta alle differenti forme artistiche, prevarica generi, tipologie estetiche e schemi usuali così da renderne complessa la classificazione. In relazione alla varietà della ricerca condotta dall’artista e dalla particolarità della collezione, si è scelto di classificare l’opera in quattro categorie: Editoria, Design, Multipli d’Arte ed Opere Uniche.

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Legenda Accessibilità

Accesibilità al Monumento
Accessibilità con accompagnatore
Disponibilità di parcheggio
Servizi igienici
Visita in Lingua italiana dei Segni ( LIS )

Legenda Accessibilità Mezzi

BUS CTM - Accompagnatore
La presenza dell'adesivo azzurro alla fermata significa che quella fermata è abilitata all'uso della pedana manuale per salita e discesa dal bus, solo con l'aiuto dell'accompagnatore.
Bus CTM - Senza Accompagnatore
La presenza dell’adesivo azzurro alla fermata significa che quella fermata è abilitata all’uso della pedana manuale per salita e discesa dal bus, anche senza accompagnatore.