Austis

L’antico nome del centro, Augustis, risale all’epoca della dominazione romana e precisamente all’impero di Ottaviano Augusto (Roma 63 a.C. – Nola 14 d.C.).

Ma il territorio racconta una storia ancora più antica: punte di freccia in ossidiana, rinvenute in tutta l’area, sono i segni di un passato che risale fino al Neolitico. Alla preistoria appartengono anche alcuni importanti monumenti come il dolmen di Perda Longa e, a poca distanza, i nuraghi di Lughia, Turria e Istecori, testimoni della civiltà sarda che si sviluppò durante l’età del Bronzo.

Dai resoconti delle battaglie con i romani si conoscono i nomi delle tribù che popolavano la Sardegna. Intorno ad Austis abitavano i Celsitani e i  Cunusitani che resistettero tenacemente alla conquista e con cui gli eserciti di Roma si scontrarono molte volte.

Per difendere le vie di comunicazione e gli stanziamenti romani a guardia delle popolazioni locali nacque il presidio militare di Augustis dove furono inviati dalla capitale alcune guarnigioni tra cui la cohors (VII) Lusitanorum.

A documentare la presenza dell’avamposto romano, nella periferia a nord dell’abitato attuale, in località Perda Litterada, si trova una necropoli in cui sono state rinvenute lapidi in granito con iscrizioni latine, monete e resti di edifici di epoca imperiale.

Nel Medioevo il nome centro viene citato più volte come regnu de Agustis curadoria de Austis nei condaghes, registri delle chiese risalenti all’XI-XII secolo. Faceva infatti parte del Giudicato di Arborea ed era capoluogo di curatoria.

Il XIV secolo fu caratterizzato dalla grande guerra dei re sardi contro la potente Corona d’Aragona che avanzava pretese sull’Isola in nome della concessione fatta dal pontefice Bonifacio VIII. Nel 1388 il curatore della villa de Austis fu tra i firmatari della pace tra Eleonora D’Arborea e Giovanni I re d’Aragona. Il conflitto proseguì negli anni successivi e nel 1420 il villaggio entrò a far parte del marchesato di Oristano fino al 1478, quando fu confiscato all’ultimo marchese Leonardo Alagon, che aveva riacceso il conflitto contro gli spagnoli. Da allora il centro fu infeudato a diverse casate passando sotto il dominio dei Pujades, Arbosich, De Sena, Cervellon e, con il passaggio del regno sardo ai Savoia, fu mantenuto come feudo dai Manca Guiso e infine dagli Amat.

Nel XVIII secolo venne istituito il Monte granatico e il Consiglio comunitativo, primi strumenti con cui la popolazione iniziò il cammino di libertà dalle signorie feudali, da cui fu riscattata nel 1838. In quegli anni fu aperta la prima scuola elementare e il paese fu inserito nella divisione amministrativa di Cagliari, ma con la ricostruzione delle province dal 1927 è entrato definitivamente a far parte della provincia di Nuoro.

Fonte: Primavera nel Cuore della Sardegna – Austis

2008

XII Edizione

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Saluti dell'Amministrazione Comunale

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