Serrenti

Il paese sorge su un lieve pianoro alle pendici delle colline che delimitano ad est il Campidano in prossimità del corso d’acqua più importante (Riu Cardaxiu). La pianura campidanese comincia a variare nel territorio di Serrenti con una serie di piccoli rilievi collinari dove, al confine con Furtei, la macchia mediterranea, sostituisce ormai le coltivazioni di grano e vite.
L’area fu abitata già in epoca nuragica, per la presenza nel territorio di numerosi nuraghi (“Bruncu Su Castiu” situato ai margini della S.S.131, “Monti Mannu”, “Genna Serrenti” e “Cuccuru Turri” situati sulle colline a Nord del comune). Nei pressi del paese attuale si trovano le rovine di antichi villaggi di epoca romana, in località Gutturrosa, Sa Conca Manna e Santus Angius. Durante il medioevo appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Nuraminis. Alla caduta del giudicato (1258) passò sotto il dominio pisano e successivamente, intorno al 1355, sotto quello aragonese. In epoca aragonese e spagnola divise le sorti con gli altri centri della ex curatoria. Quando nel 1519 Ludovico Bellit fu creato barone di Monastir, il paese fu annesso alla baronia. Successivamente (1355) fu concessa in feudo dal re di Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Francesco di Valguarnera; nel 1436, con l’estinzione del casato, passò attraverso il dominio di varie famiglie di feudatari. Nel 1736, in epoca sabauda, il paese fu sotto la signoria dei Simon e dei Ricca di Castelvecchio, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

2021

XXV Edizione

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Saluti dell'Amministrazione Comunale

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