Sini

Il Borgo di Sini si trova nella regione storica dell’Alta Marmilla. Il suo toponimo deriva da Sinu, dall’insenatura nella quale sorge. La sua storia risale all’epoca nuragica come testimoniano le numerose rovine di antichi nuraghi che sovrastano le colline del paese. Il ritrovamento di tombe, ceramiche e monete ha rilevato un antico abitato sorto dentro il paese risalente all’età romana. 

È situato ai piedi della Giara, raggiungibile dal paese da vari percorsi, come Scala Seremida, antica mulattiera in pietra o Scab’i ois. L’altopiano basaltico di origine vulcanica è dimora di cavallini selvatici unici in Europa: è un luogo selvaggio e incontaminato nel cui costone sorge il parco di Cracchera, fiore all’occhiello del patrimonio naturalistico di Sini, impreziosito nei periodi di piena dalla cascata di Su Strumpu. Il borgo si immerge tra sinuose e rigogliose colline ricche di suggestivi scorci di mandorleti, vigneti e oliveti per i quali fa parte dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Tra questi l’Olivo Millenario nominato Monumento Naturale della Regione. Il centro storico è caratterizzato da un’architettura massiva che si identifica nei materiali di pietra e terra cruda, tagliati dai grandi portali storici in legno che si aprono su corti in “impedrau” perfettamente conservate.

Domina dall’alto la Chiesa Campestre del XVI sec. di San Giorgio Martire. Il popolo, a lui votato, lo omaggia ogni anno dal 22 al 24 aprile consacrandogli il Pani Saba, dolce votivo a base di mandorle e sapa locali con marchio PAT, per il quale si tiene l’importante sagra il 25 dello stesso mese.

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