Desulo è un paese di 2470 abitanti nel cuore del Gennargentu, arroccato a circa 1000 metri sul versante occidentale del massiccio montuoso. È l’unico paese alpestre della Sardegna: il suo territorio è per il 90% montano.
Il significato etimologico del nome non è certo. Il toponimo – ‘Esulu nella variante locale del sardo – è di probabile origine preromana. Secondo gli studiosi, il nome deriverebbe dal fenicio desce, erba, pascolo, e quindi ‘luogo idoneo al pascolo’, o dal linguaggio nuragico, persistente nella toponomastica, esulue, ‘luogo solatio riparato dal vento’.
Abitato sin da epoca prenuragica, in territorio desulese sono presenti molte domus de Janas e l’area archeologica di età nuragica di Sa Sedda ‘e Sena, meglio conosciuta come Sa Tanchitta. È possibile, inoltre, visitare Ura ‘e Sole, il nuraghe posto più in alto della Sardegna, con i suoi 1331 m, in cima al monte Bruncu Nurage.
Di particolare pregio è la vecchia Chiesa di Sant’Antonio Abate, edificata nel XV secolo in stile tardo gotico, da diversi decenni in disuso a causa di un dissesto idrogeologico e attualmente in via di recupero architettonico e funzionale. Nelle Chiese di Santa Croce e del Carmelo sono visibili opere lignee del XVI secolo. Da visitare anche il cimitero monumentale di Ovolaccio.
Le attività agro-silvo-pastorali hanno connotato la storia, lo sviluppo e la vita del paese. Esse si basavano sulla pastorizia transumante e sul commercio ambulante.
Grazie a un notevole spirito imprenditoriale, molti pastori transumanti e commercianti ambulanti desulesi si sono stabiliti nelle pianure e nei luoghi del lavoro periodico: specialmente nel Campidano e nell’Iglesiente, acquistando terreni e gestendo diverse attività.
Attualmente la cittadina, superato lo storico isolamento, sta acquisendo una sempre maggiore vocazione turistica.
Desulo è famosa per la particolare bellezza del suo abito tradizionale, in orbace o lana rossa, riccamente ricamato con fili di seta policromi, che variano dal giallo al verde, dall’azzurro al rosa, al rosso, in motivi geometrici e floreali. Simbolo del paese è su cuguddu, il copricapo femminile, coloratissimo e finemente ricamato.
I desulesi utilizzano con orgoglio i loro preziosi abiti, durante le manifestazioni religiose e civili, pubbliche o private.
Le feste religiose più importanti sono la festa del Patrono, Sant’Antonio Abate, che si celebra il 17 gennaio e la prima domenica di giugno; la festa di San Sebastiano, che si celebra il 20 gennaio e la prima domenica di luglio; i riti della Settimana Santa; il Corpus Domini; la festa della Madonna della Neve, che si celebra il 5 agosto, e quella di San Basilio, che si celebra la terza domenica di settembre.
La Montagna Produce da oltre vent’anni rappresenta uno dei momenti più importanti e di maggiore visibilità di Desulo. Da qualche anno la manifestazione è inserita come tappa nel ricco programma di Autunno in Barbagia.