L’edificio che ospita la Soprintendenza Archivistica per la Sardegna fu costruito tra il 1913 ed 1915 nella zona chiamata Is Stelladas, allora periferica rispetto al quartiere storico di Villanova. La sua realizzazione si deve al ligure Agostino Casaccia che vi abitò con la numerosa famiglia dal 1913 al 1923. La palazzina nel 1941 fu acquistata dall’industriale Francesco Barrago e molto tempo dopo il Ministero della Pubblica Istruzione ne dichiarò l’interesse storico-artistico, in quanto apprezzabile esempio di architettura civile in stile “liberty”. Nel 1987 l’immobile fu alienato ad un altro privato. Sulla vendita della cosiddetta “Casa Barrago” la Soprintendenza ai Beni ambientali di Cagliari e Oristano chiese al Ministero per i Beni culturali e ambientali di esercitare il diritto di prelazione per destinarla a sede della Soprintendenza Archivistica. Una volta acquisito al demanio, l’edificio fu sottoposto ad accurati lavori di restauro. L’edificio, in muratura di pietrame, presenta una struttura lineare e geometrica. All’interno si possono ammirare delicate tempere fedelmente riprodotte sulle pareti e nei soffitti e l’elegante scalinata con ringhiera originale in ferro battuto. La palazzina, alla quale è annesso un giardino, dopo il restauro è diventata, come si è detto, la sede della Soprintendenza Archivistica, dotata di uffici idonei per il personale e di una biblioteca. In questo ambiente si può visitare la mostra documentaria “Dieci archivi per un quartiere”, curata dalla stessa Soprintendenza. La ricerca, condotta presso alcuni dei più importanti archivi isolani partendo dalla palazzina “liberty” si propone di ricostruire, appunto, la storia del quartiere, oggi conosciuto come “La Vega”, divenuto con il suo sviluppo architettonico, urbanistico e sociale ormai parte integrante della città.