Costruita per volere di papa Gregorio IX nel 1236, per ricordare il naufragio di alcuni giovani della Crociata dei Fanciulli, morti nel 1212. Un’altra versione leggendaria lega l’origine al viaggio che compì, al suo ritorno dall’Africa, l’apostolo Pietro, che fece sosta nella piccola isola. Semidiroccata nel 1738, all’arrivo dei Tabarkini, fu ricostruita e leggermente ampliata dalla famiglia Porcile nel 1796, che nello stesso anno la riaprì al culto. Col tempo la chiesa iniziò a decadere d’importanza, perché tutte le funzioni religiose si svolgevano ormai nella chiesa di San Carlo. Al suo interno, le spoglie della famiglia Porcile, tra cui quelle dell’Ammiraglio Vittorio e del conte Giovanni, suo padre. Si suppone che alcuni resti qui ritrovati appartengano ai corpi dei fanciulli della Crociata.