I medaus sin dal ‘700 punteggiano tutto il territorio del Sulcis ed in particolare quello di San Giovanni Suergiu, dove se ne contano ancora circa 60. Si trattava di piccoli agglomerati (i più grandi contano una ventina di case o poco più) in cui abitavano le famiglie che lavoravano i terreni circostanti o vi pascolavano il bestiame e spesso prendono il nome proprio dalla famiglia principale o che per prima vi era andata a stare. Un gran numero di questi borghi è oggi abbandonato, per tanti motivi legati alle trasformazioni nelle attività lavorative prevalenti e per i disagi connessi alla lontananza dal centro urbano principale, divenuto sempre più popoloso nel corso del XX secolo, anche grazie al gran numero di persone che dai medaus si trasferivano in centro. In realtà alcuni di essi (Is Loccis, Is Collus, Is Urigus, che oggi ha anch’esso raggiunto dimensioni considerevoli) godevano di alcuni servizi, in particolare di strutture destinate alle scuole elementari, oggi naturalmente chiuse per mancanza di allievi e per ragioni di razionalizzazione delle spese.
Medau Is Gannaus in Loc. Is Gannaus, sulla SP 75 seguire le indicazioni e i cartelli Monumenti Aperti
Medau Is Loccis Santus in Loc. Is Loccis Santus, dalla SS 126 seguire le indicazioni per l’omonima necropoli e i cartelli che segnalano il borgo. Il medau di Is Loccis Santus, in particolare, è uno degli esempi più felici di questi abitati così caratteristici del territorio sulcitano. Mai del tutto abbandonato, esso negli ultimi dieci anni è stato recuperato e ristrutturato, con grande rigore filologico, da una delle famiglie che vi aveva origine, che ne ha fatto una struttura turistica ricettiva estremamente attenta ai valori della tradizione e al rispetto dell’architettura antica. Tutte le case sono state infatti restaurate con mattoni in terra cruda (ladiri) realizzati con il materiale argilloso a disposizione nei dintorni del medau e i tetti con canne e legno come si faceva anticamente. Inoltre, anche le mattonelle e gli arredi sono realizzati artigianalmente in loco e perfino i colori delle pareti esterne sono stati preparati miscelando pigmenti provenienti dai terreni circostanti il borgo.