Le domus de janas sono delle strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia. Si trovano lungo tutto il bacino del Mediterraneo, ma particolarmente in Sardegna dove si possono scorgere in tutto il territorio dell’isola sia isolate che in grandi concentrazioni costituite spesso da più di 40 tombe. In lingua sarda il termine domus de janas significa casa delle fate o delle streghe, ma sono conosciute anche con il nome di forrus o forreddus. A partire dal Neolitico finale fino ad arrivare all’Età del Bronzo antico, queste strutture caratterizzarono tutte le culture prenuragiche. Alla cultura denominata San Michele di Ozieri risale la costruzione delle due domus de janas del territorio di Is Pruinis, scavate sul monte Is Baccas. Le grotte presentano una pianta quadrangolare, preceduta da un atrio e provvista di tre loculi sopraelevati dal pavimento e di ampiezza adatta a ricevere più sepolture, secondo schemi architettonici che riproducono la struttura di abitazioni e santuari. Di particolare interesse sono le colonnine antistanti i loculi che indicano chiari caratteri simbolici propri della mitologia mediterranea. È probabile che all’interno delle tombe si praticasse il rito dell’incubazione, pratica che consisteva nel dormire presso le tombe degli antenati in attesa di sogni rivelatori, anche in relazione a pratiche medico-sacrali. Nel periodo Calcolitico ed Eneolitico la presenza delle Culture di Monte Claro e del vaso campaniforme nel territorio del Sulcis, comportarono l’occupazione degli stessi spazi funerari, i defunti venivano quindi inumati nelle stesse grotte all’interno delle quali sono state rinvenute numerose ceramiche relative a tali culture.