La chiesa di San Giacomo è di fondazione duecentesca, come attesta la lapide che ricorda lavori promossi nel 1269 dal Pievano D. Pietro Fata, ora esposta al Museo Archeologico Nazionale “G. A. Sanna” di Sassari. Dal 1568 è sede della Confraternita della Orazione e Morte che, costituita da Cavalieri, si dedicava all’assistenza agli infermi e a opere di misericordia quali il seppellimento dei morti.
La chiesa, esternamente contraffortata e dalla facciata semplice, si presenta internamente ad aula unica coperta con volta a botte. Quest’ultima, realizzata nei primissimi del Seicento, unitamente alla maggior parte del corpo della fabbrica, rappresentò all’epoca un modello costruttivo che, nonostante il crollo e la pronta ricostruzione della volta, venne applicato in successive realizzazioni di chiese presenti in città. Alle pareti laterali dell’aula sono visibili i primi due altari settecenteschi dedicati a San Maurizio e alla Santa Croce, quest’ultimo proveniente dalla distrutta Chiesa di S. Elisabetta, mentre più avanti, intorno al 1780, furono realizzati da stuccatori piemontesi i due altari in stile barocchetto di gusto rocaille, raro esempio di questo tipo in città. Esternamente, di lato alla facciata, si trova la cosiddetta “ Casa del Rettore”, edificio dalla fronte architettonica classicista.