Tra le numerose costruzioni preistoriche visibile sulla Giara di Siddi spicca, sul versante Nord-Ovest, l’imponente tomba dei giganti Sa Domu ’e s’Orcu, uno tra i più straordinari esempi di architettura funeraria nuragica della Sardegna.
Il monumento megalitico siddese si distingue infatti per l’eccezionale stato di conservazione e per la sua maestosità ed eleganza, risultando così luogo ideale per capire come sono fatte queste sepolture solo sarde e individuarne le loro caratteristiche principali.
Sa Domu ’e s’Orcu è una tomba della tipologia con struttura “a filari”, ed è databile al Bronzo Medio III (XVI-XIV sec. a.C. circa).
La sepoltura, lunga m 15,30, è realizzata con grandi blocchi di basalto (anche 12 tonnellate), posti in opera con filari quasi regolari. Poggia su una lieve sporgenza di roccia basaltica, a una quota di 355 metri.
La camera funeraria mostra un’altezza “ciclopica” (m 2.60 nel punto più alto), un pavimento composto da un “letto” di piccoli ciottoli di basalto (forse con significato simbolico), e una singolare nicchia rettangolare (poche altre ne sono fornite).
Tra i ritrovamenti: una bacinella di basalto nero poroso (oggetto liturgico?), frammenti di corredi ceramici nuragici, un frammento di ciotola con scritta illeggibile in caratteri neo-punici, resti di fini ceramiche da mensa romane (repubblicane e imperiali), alcune monete sabaude del secolo XVIII.