Fin dal 1421, Ozieri faceva parte del feudo detto “Stati di Oliva” appartenente ai nobili valenzani Centelles, che lo amministravano con governatori di propria fiducia. Nel 1594 il governatore degli Stati de Oliva, il nobile sardo (ma di origine iberica) don Giovanni di Castelvì, fa realizzare una fontana dove esisteva un’antica sorgente, la principale dell’abitato. Il governatore fece costruire una fonte a 8 bocche, il cui flusso era ed è regolato da un sistema di ugelli e valvole nella cisterna retrostante il fronte. Dal torrino, esistente nel giardino retrostante, è possibile, mediante una scala a pioli, scendere un paio di metri sotto il livello stradale e visitare il tunnel lungo venti metri, che risale fino alla sorgente che scaturisce dalle rocce calcaree: l’acqua sotterranea giunge in una cisterna collocata dietro la facciata marmorea della fonte, dove viene regolato il flusso alle 8 bocche.
La fontana attuale (detta “Fontana Grixoni”), iniziata nel 1877 e completata nel 1882 su progetto dell’architetto Giovanni Pietrasanta, è stata realizzata grazie alla munificenza del nobile ozierese don Giuseppe Grixoni.
La fontana monumentale è diventata simbolo di Ozieri. La linea architettonica è un’armonica composizione di granito e marmo. Ai lati della pavimentazione si trovano due leoni, idealmente posti a difesa della fontana.