Il palazzo fu così chiamato dalla illustre famiglia di origine valenzana, i Boyl, arrivati in Sardegna intorno al 1300 durante il periodo giudicale.
Secondo alcune ipotesi è a questo periodo che risale il primo impianto di questo edificio; infatti il prospetto posteriore è in laterizio pieno con archi a sesto acuto, tipico della architettura gotico-aragonese. L’edificio fu sottoposto a diverse ristrutturazioni ed è diventata dimora della famiglia Vacca fino agli ultimi decenni del 1700 quando la casa e le sue pertinenze sono passate alla famiglia Boyl.
Fu proprio in questo periodo che vennero apportate le modifiche più importanti, lo stile gotico-aragonese che caratterizzava l’intera struttura è stato inglobato in un nuovo impianto, che lo caratterizza come uno dei più validi esempi di neo-classicismo piemontese in ambito non cittadino.