È stata cattedrale della diocesi medioevale dal 1090 all’8 dicembre 1503, quando Papa Giulio II la unì all’Archidiocesi di Torres. L’impianto, risalente al XV secolo, era a due navate alle quali il rettore Giommaria Solinas fece aggiungere una navata laterale simmetrica alla prima. Solo la navata laterale sinistra ha conservato i suoi primitivi archi a sesto acuto. In pieno periodo Sabaudo, nel 1741, il rettore Raimondo de Quesada apportò ulteriori modifiche: fece ingrandire il vano prolungandolo dalla quarta colonna. Nel 1871 furono rinforzati i pilastri e, nel 1920, il pavimento in ardesia e marmo fu sostituito da uno in marmo. Il campanile ottagonale, danneggiato da un fulmine il 19 ottobre 1859, ospita al suo interno tre campane. Nella memoria del paese il funzionamento di su rolozu ‘e cheja è legato alla persona di Giuanninu su mudu che per tanti anni ne ha curato la manutenzione. Questo importante servizio, dovuto alla contribuzione della chiesa e di privati, per opera di un artigiano di Osilo, fu attivato nel 1873. Oratorio del Rosario L’oratorio è sede delle opere della Quadreria Spano, dipinti raccolti dallo studioso in seguito alle sue innumerevoli escursioni nelle chiese, nei conventi di tutta la Sardegna, da lui donati alla chiesa di San Pietro nel 1873. Le opere vanno inserite nell’iniziativa volta alla tutela del patrimonio artistico della terra sarda, tanto cara allo Spano. Tra le opere di maggior pregio spiccano quelle del Maestro di Ozieri, di Giacomo Altomonte e Baccio Gorini.
I CANDELIERI
I due Candelieri ploaghesi esistono da oltre tre secoli: il rettore Cossu riporta alcune date contenute in una tavola storico-cronologica e parla di un voto emesso dall’amministrazione in occasione della peste del 1580. Ogni Candeliere è composto da un piedistallo in legno alto circa 1 metro e da un cilindro in legno decorato a mano con immagini sacre. Alla sommità recano i simulacri di Gesù Bambino e di S. Pietro patrono di Ploaghe. Aspetto unico è rappresentato dalla “doppia uscita”: essi sfilano nel giorno del “Corpus Domini” e il 15 agosto, con relative ottave.