Poco dopo l’anno mille, il vescovo Alberico insediò una comunità benedettina presso la basilica paleocristiana dei Ss. Apostoli, risalente al V sec., situata fuori dalle mura della città lungo l’antica via, detta Via Regina, che univa Como all’Oltralpe Retico.
La comunità raggiunse presto una posizione di grande ricchezza e prestigio. Demolita la struttura paleocristiana, ne avviò la ricostruzione in forme romaniche ispirate all’architettura germanica, e la nuova basilica venne dedicata a Sant’Abbondio, quarto vescovo di Como, lì sepolto. La nuova chiesa fu consacrata da Urbano II nel 1095. All’interno spicca lo splendido ciclo di affreschi absidali con le Storie della vita di Cristo, uno dei più integri del primo Trecento lombardo attribuito al “Maestro di Sant’Abbondio”.
La veste romanica profondamente alterata da vari interventi succedutisi nel corso dei secoli, fu recuperata, con qualche forzatura, nel restauro compiuto da Sera no Balestra dal 1863, che scoprì la sottostante basilica, eliminò le aggiunte dei secoli XV – XVII e ricostruì il campanile settentrionale, andato distrutto.