L’edificio si trova a poche decine di metri della chiesa dell’Immacolata e spicca per il prospetto realizzato interamente in blocchi di calcare a faccia a vista. La sua costruzione va collocata nel XVII secolo, nel clima successivo al concilio di Trento (1545-63), quando si diffuse nell’isola il culto della Croce di Cristo e con le relative Confraternite di stampo chiaramente iberico. La cosa singolare è il fatto che a Osilo si diffuse sia quella pertinente al Rosario (di solito più presente nel sud della Sardegna), sia quella della Santa Croce. Il loro scopo era quella di assistere i defunti, i poveri, le vedove, ma il loro sentimento religioso, molto forte, si manifestava durante le pubbliche processioni dove i Disciplinanti partecipavano praticando l’auto flagellazione. Il grado di relativa autonomia delle confraternite permetteva di avere un proprio statuto e reddito. La chiesa, che conteneva anche un altare dedicato a Santa Filomena e uno a Santa Caterina, si mostra ad aula unica e piuttosto spoglia dopo la sua trasformazione, alla metà del XX secolo, a spazio destinato a ospitare un cinema parrocchiale. I restauri, non ultimati, hanno lasciato visibili i segni delle decorazioni originali dove spicca una visione della chiesa e della parrocchia all’interno di un piccolo medaglione.