È l’unico luogo di culto in Sardegna dedicata alla martire spagnola, nata nel 123 d.C. e decapitata a soli 16 anni. Una lastra in arenaria, incisa nel 1686, informa sul ritrovamento di una pietra nella quale vi erano scolpite le date 1280 e 1583: la prima dovrebbe risalire all’anno di edificazione e l’altra a un rifacimento, nel quale probabilmente venne realizzato il loggiato con funzione di riparo per i devoti e pellegrini. Nel 1966 sono state aggiunte le cappelle laterali, che insieme alla navata formano una pianta a croce latina. Particolare è la devozione per la Santa che è venerata due volte l’anno, il martedì dopo Pasqua e il 17 luglio, quando l’antico simulacro custodito in parrocchia viene vestito con l’abito rosso, bardato di gioielli e caricato su un carro trainato da un giogo di buoi per essere condotto in processione alla sua chiesetta, accompagnato dal canto del rosario in sardo e de “is gòcius”.