Neoneli (Neunele in sardo) è un comune italiano di circa 640 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Barigadu, il cui territorio si estende per 48 kmq.
Area abitata fin dall’epoca prenuragica e nuragica per la presenza nel territorio di alcune domus de janas e di alcuni nuraghi, nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Barigadu. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese. Fu dato in feudo alla famiglia De Jana fino al 1462, e poi a Da Silva che lo possedettero con il titolo di conti di Montesanto fino al XVIII secolo. Nel 1774, in epoca sabauda, formò un marchesato, concesso in feudo a Pietro Ripoll. Il feudo rimase ai Ripoll fino al 1837, quando passò ai Sanjust, per il matrimonio di Maria Angela Ripoll e Carlo Enrico Sanjust, barone di Teulada. Il paese fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.
Oggi si presenta con un grazioso centro storico che, ben conservato com’è, vanta un fascino che richiama i borghi provenzali, e alcuni belvedere mozzafiato che permettono alla vista di spaziare fino al mare. Le sue caratteristiche casette in trachite rosa aggiungono un’emozione in più all’antico reticolo di stradine che le contiene tutte. D’intorno, a perdita d’occhio, campagne verdissime: capaci di offrire sensazioni diverse in accordo con le stagioni.
Ricche d’emozione sono le principali feste religiose, il carnevale, il festival culturale Licanias e la manifestazione enogastronomica Wine, Fregula e Cassola; molto rinomato è il canto a tenore a sa neonelesa interpretato da varie formazioni e da quarantacinque anni dal rinomato Coro Cultura Popolare Tenores di Neoneli.
Ciascuno dei 377 comuni presenti in Sardegna custodisce un importante patrimonio culturale, materiale e immateriale, e dev’essere compito di ogni comunità valorizzare le proprie bellezze e peculiarità.
In questo senso Monumenti Aperti, la più importante manifestazione della Sardegna dedicata alla promozione e valorizzazione dei beni culturali, rappresenta da anni un esempio e uno strumento per accrescere in ogni cittadino, a partire dai più piccoli che fanno da guida, la consapevolezza delle ricchezze culturali di cui disponiamo e contestualmente farle conoscere a coloro che vengono a farci visita.