La Dea Madre e altri reperti del territorio putzese, conservati nel Museo Archeologico di Cagliari, sono stati ritrovati dalla seconda metà dell’800, fino ai primi del ‘900 e agli anni ’80-’90 del secolo scorso. Questi sono reperti risalenti a epoche diverse: la Dea Madre, per esempio, appartiene al neolitico medio o neolitico recente; i reperti rinvenuti dal prof. Ugas nelle domus de Janas, la cosiddetta “Tomba dei Guerrieri”, sono circa 540 e se ne conserva una buona parte nel museo archeologico. Altri reperti non sono esposti, ma sono stati citati dalla letteratura archeologica come rinvenuti a Decimoputzu (p. es.: la moneta d’oro dell’imperatore Foca, del 600 d. C., periodo bizantino; inoltre le quattro monete del periodo medievale, che va dal 1100 al 1550 ca., trovate nella chiesa di S. Giorgio; altri materiali di tipo epigrafico come le due coppie di stele bizantine del X sec., in cui sono incisi in caratteri greci i nomi dei primi giudici cagliaritani. Questi reperti sono conservati nei magazzini del museo. La statuina in alabastro della Dea Madre è stata ritrovata nella località “Su Cungiau de Marcu”.